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27/02/13

Lo smartphone può trasformarsi in un pc

android-phonePC, smartphone o… entrambi? Ora è possibile, dal momento che gli smartphone spesso sono dotati di cpu con 2 o più core e di ram in abbondanza.  Ubuntu for Android consente a questi smartphone di “fascia alta” di trasformarsi in un pc a tutti gli effetti, equipaggiati del sistema operativo Ubuntu, la più celebre tra le distro Linux e tra i sistemi operativi free ed open-source.

Una volta che lo smartphone viene inserito nell’apposito dock e quindi collegato a monitor, tastiera e mouse il gioco è fatto. E poichè sia Android, sia Ubuntu condividono lo stesso kernel Linux le funzionalità di telefono e desktop pc risultano disponibili nello stesso momento e, naturalmente, non è necessario nessun software di sincronizzazione dati dal momento che la memoria di archiviazione è condivisa.

Ciò può rappresentare sia un vantaggio per gli operatori di rete, sia per le aziende che vogliono dotare i propri dipendenti di una postazione pc e di un dispositivo mobile utilizzando un unico prodotto. Naturalmente poi bisognerà vedere se saprà accogliere i favori del mercato… sicuramente non rivoluzionario, ma interessante!

Leggi anche l’articolo originale.

27/09/11

20 Modi per rompere Linux

Linux è un sistema conosciuto per la sua proverbiale robustezza. Tuttavia esistono dei modi per “romperlo” e questo articolo, non senza una punta di ironia, spiega come mettere ko un sistema Linux perfettamente funzionante. In pratica si tratta di usarlo male o, peggio, utilizzarlo come fosse Windows 🙂

A parte certi aspetti ovvi, come terminare lo spazio sul file system (occorre dimensionare convenientemente le partizioni o utilizzare mount point opportuni), saturare la memoria disponibile (prevedere sempre una partizione o un file di swap), cancellazioni accidentali (usare con cautela l’utenza di root) o perdere le password, si evidenzia come in genere sia bene tenere sempre il proprio sistema in efficienza.

La parola d’ordine quindi è applicare gli aggiornamenti in maniera frequente e soprattutto critica (mai ciecamente). Se qualcosa dovesse andare storto per qualche motivo, si ha l’opportunità quantomeno di accorgersene subito. Bisogna prestare particolare attenzione soprattutto quando si applicano aggiornamenti di pacchetti di altre distribuzioni oppure scaricati in forma di sorgenti da compilare. Ugualmente l’aggiornamento di un kernel o la compilazione di un kernel custom richiedono una certa cautela (si consigliano sempre dei backup di sicurezza!).

L’ultimo suggerimento è quello di essere sempre cauti con le guide che si possono trovare su internet, backuppare i propri file di configurazione e non continuare a re-installare diverse distribuzioni Linux o versioni di Windows (per non compromettere il boot loader, che certo si può ripristinare ma occorre sempre un po’ di lavoro e di attenzione).

In definitiva, conviene sempre pensare bene a quello che si fa e soprattutto dedicarvi il giusto tempo.

Leggi anche l’articolo completo.

26/04/10

PCLinuxOS 2010

Da pochi giorni è stata rilasciata la versione ufficiale di PCLinuxOS 2010, distribuzione Linux che da 3 anni a questa parte è il mio principale sistema operativo nonchè impagabile strumento di lavoro. PCLinuxOS è una distro con “rolling release”, ovvero che rilascia aggiornamenti a ciclo continuo: in pratica da quando ho installato la 2007 finora ho solo dovuto scaricare gli aggiornamenti via Synaptic (su base quotidiana o settimanale normalmente).

In questo caso, con la versione 2010 le novità sono tante e tali per cui è richiesta una nuova installazione. Poco male, avendo al tempo ben strutturato le partizioni (ho una /home separata più altri mount point convenienti) non dovrebbe essere un grande lavoro 🙂

Con questa release, PCLinuxOS si annuncia come una delle distro più interessanti del 2010, e come al solito si dimostra in grado di ottenere performance superiori rispetto anche alle distro “maggiori” (Ubuntu, Mandriva, OpenSuse…). Di seguito alcune delle novità principali:

  • Kernel 2.6.32.11-bfs, altamente ottimizzato per il desktop computing
  • KDE 4.4.2 completo ed ottimizzato, con driver nVidia e ATI fglrx (ma anche Gnome 2.30, LXDE, XFCE and Enlightenment E-17)
  • supporto network, wireless e printer pressochè completo
  • localizzato in 60 lingue differenti
  • OpenOffice, tradotto in oltre 100 lingue
  • tutti i principali applicativi, aggiornati all’ultima versione (Firefox 3.6.3, Thunderbird 3.0.4, Dropbox…) per un totale di oltre 12000 pacchetti disponibili
  • disponibile in versione LiveCD installabile, con aggiornamenti automatici

Leggi anche la recensione di OSNews.

08/07/09

Arriva Google Chrome OS

Si può quasi dire “c’era da aspettarselo…” In effetti Google ne ha fatta di strada, da quando Brin e Page, ancora studenti, gettarono le basi per quello che sarebbe diventato il motore di ricerca più famoso ed utilizzato al mondo. Ed ora Google è una delle realtà più interessanti nel mondo dell’informatica mondiale. Oltre al motore di ricerca, Google offre servizi e strumenti di altissima qualità oltre a software, API e via dicendo.
Non c’è da stupirsi che siano arrivati al sistema operativo. Dopo Android per i dispositivi mobile, ora si parla di Google Chrome OS (anche se non arriverà prima della seconda metà del 2010). Google Chrome OS è un nuovo concetto di sistema operativo “moderno”, web-oriented e destinato al settore dei netbooks, ma non solo…
I punti salienti sono:

  • tempi di startup ridotti, leggero e veloce
  • connesso al web in pochi secondi
  • interfaccia utente minimale, la maggior parte delle interazioni avvengono sul web
  • sicuro by design

L’architettura software è semplice: si parla di un nuovo sistema a finestre basato su un kernel Linux. Dal punto di vista dello sviluppatore la piattaforma è il web. Funzioneranno tutte le web applications e si potranno creare nuove applicazioni utilizzando le tecnologie web preferite. Il target ovviamente sono tutti quegli utenti che passano la maggior parte del tempo sul web 🙂

Leggi anche gli articoli originali: 1 e 2

13/03/09

PCLinuxOS 2009

Dopo quasi due anni di attesa dall’uscita dell’ottima PCLinuxOS 2007, finalmente la nuova release!

Ho effettuato da poco l’upgrade ed è andato tutto liscio 🙂 Del resto, PCLinuxOS nasce come rolling distribution, ovvero come una distro con aggiornamenti continui (via Synaptic) pertanto l’upgrade dalla 2007 alla 2009 in realtà non è un cambio di versione vero e proprio (a parte i nuovi splash screen e alcune modifiche al tema grafico). In pratica eseguendo costantemente gli upgrades il sistema evolve di continuo. E questa è una delle caratteristiche che due anni fa mi ha fatto scegliere proprio questa distro per il mio laptop. Ne riassumo di seguito i principali punti di forza:

  • stabilità: PCLinuxOS è una distro abbastanza “conservativa”, nota per essere molto stabile. Nel ciclo di aggiornamenti ho intallato anche la beta1 e la beta2 e anche queste si sono rivelate decisamente stabili!
  • semplicità: è una live che si installa e configura davvero in una ventina di minuti
  • performance: secondo alcuni test PCLinuxOS 2007 era seconda solo a sidux in quanto a performance. Verosimilmente anche la 2009 lo sarà
  • è basata su KDE, il window manager che preferisco (ma esistono “remaster” con Gnome/Xfce/Enlightment…)
  • è possibile creare appunto dei “remaster”, ovvero delle nuove distribuzioni, generando una live distro a partire dalla propria installazione. Infatti esistono diverse distro derivate da PCLinuxOS
  • unisce “the best of two world”: ad esempio molto comodo è il Control Center derivato da Mandriva, come pure Synaptic per la gestione dei pacchetti rpm derivato da Debian
  • i repository sono piuttosto aggiornati: abilitando la sezione “nonfree” si ha accesso anche ai codec, font o driver non strettamente open-source. Quando non si può fare a meno è sicuramente comodo

E da ultimo, ma non ultimo, basta dire che si tratta di Linux. Perciò una distro è solo una base di partenza, e una volta installata la si può personalizare come si vuole 🙂

13/01/09

L’anno di Linux?

L’anno 2008 che si è appena concluso rappresenta secondo molti l’anno  della consacrazione di Linux. Una serie di eventi tra cui il lancio tanto contestato di Windows Vista hanno spinto molti utenti a migrare da Windows verso altre piattaforme (Linux, Mac OS X). Personalmente ho sempre utilizzato Linux (affiancandolo a Windows), soprattutto in ambito server. Ma da ormai un paio di anni ritengo che sia maturo anche per il desktop. Stabile, efficiente, performante, con un supporto dell’hardware decisamente migliorato e una ricca dotazione di software, ormai è piuttosto facilile da usare e installare.

Quest’articolo di Distrowatch ne ripercorre la storia a partire dagli arbori nel 1991 quando la prima versione del kernel venne scritta da Linus Torvalds, passando per le principali distribuzioni che ne hanno decretato il successo come Slackware, Debian, Red Hat, SuSE fino a Mandriva, Ubuntu e Fedora (o PCLinuxOS) e via dicendo…
Quindi si parla delle applicazioni Desktop che con KDE o Gnome non hanno ormai nulla da invidiare a Windows o Mac OS X fino all’ambiente mobile, nuovo traguardo recentemente raggiunto da Linux ad esempio con il celebre Google Android. E a mio modo di vedere siamo solo l’inizio…

Leggi anche l’articolo completo.

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