Blog | Working Life

29/10/14

Contenere il livello di stress

stress-graph

Come è noto, il livello di stress accumulato dall’individuo può influenzare pesantemente le sue performance lavorative. Il grafico qui sopra illustra come in corrispondenza di moderati livelli di stress si ha in genere il “picco di performance” (“Lo stress è il sale della vita” affermava Hans Selye), mentre all’aumentare dello stress stesso, soprattutto se prolungato nel tempo e di forte intensità, si tende ad ottenere un deciso peggioramento, oltre che della salute fisica e mentale in generale, anche delle performance lavorative.

Fin qui tutto abbastanza ovvio… ma allora cosa possiamo fare nella pratica?
Nel seguito, alcuni saggi consigli, applicati da diverse persone di successo:

  • Apprezzare quello che si ha
  • Evitare di chiedersi continuamente “cosa sarebbe se?”
  • Mantenersi positivi
  • Sapersi disconnettere (dal ritmo lavorativo 24/7)
  • Limitare i livelli di caffeina
  • Dormire adeguatamente
  • Saper riformulare le proprie prospettive, quando necessario
  • Respirare adeguatamente (e prendersi una pausa per respirare)
  • Chiedere aiuto o supporto, in caso di difficoltà

Leggi anche l’articolo originale.

10/10/12

L’iPhone compie 5 anni: come ha cambiato il mondo

Non sono mai stato un grande estimatore di Apple, ma devo tuttavia riconoscerne il merito. Non si può discutere che l’iPhone sia e sia stato uno dei prodotti più rilevanti e rivoluzionari nel mondo tecnologico, avendo aperto di fatto il mercato di smartphone e tablet come lo conosciamo ora.

Per il resto, fatti e numeri parlano da sè:

  • Appena 5 anni fa l’iPhone non esisteva ed ora genera un fatturato di 100 miliardi di dollari all’anno, più di molte grandi aziende
  • Da solo genera un volume di affari superiore a Microsoft stessa, azienda che esiste da 30 anni ed è stata a lungo leader nel mondo IT
  • Genera un profitto annuale di almeno 30 miliardi di dollari (più di Microsoft, più di Google, più di Walmart)
  • Ha distrutto o indebolito molte grandi compagnie negli ultimi 5 anni (Palm, Research in Motion, Nokia, Microsoft, HP e Dell)
  • Ha creato una nuova industria e un nuovo ecosistema (le apps) che hanno portato nuovo lavoro per aziende e sviluppatori
  • Ha inspirato una mezza dozzina di competitori diretti (primo fra tutti Samsung) con i quali la sfida è attualmente aperta
  • Ha reso Apple l’azienda di maggior valore e profitto del mondo

Decisamente, preferenze personali a parte, non mi sembra poco!

Leggi anche l’articolo originale.

06/06/12

Le ragioni per diventare Freelancer

Le ragioni per diventare freelancer possono essere molteplici.
Sicuramente la principale è legata al “carattere” della persona: per certi versi si può dire che freelancer si nasce. Di sicuro bisogna essere come minimo persone molto indipendenti e motivate.
Una seconda ragione invece credo sia più semplicemente legata ad un fatto di opportunità: freelancer si nasce, ma spesso il momento in cui si decide di farlo veramente ti capita. E così è accaduto a me…

Nel seguito 2 articoli prendono in considerazione pro e contro dell’essere freelancer.

Pro:

  • Si può decidere quando e dove lavorare (e potenzialmente avere anche una migliore qualità di vita, anche se non sempre è così…)
  • Si può scegliere su cosa lavorare (questa “libertà” rappresenta il più grande vantaggio)
  • Non si ha un boss (ovvero si è il boss di se stessi)
  • Si può scegliere il proprio team di lavoro
  • Potenzialmente si può guadagnare di più (a patto di essere bravi ovviamente!)
  • Si possono eliminare i “cattivi clienti”

Contro:

  • Il lavoro non è sempre garantito (bisogna darsi da fare anche nel marketing)
  • Di conseguenza, le entrate mensili non sono sempre garantite
  • Potenzialmente si può guadagnare di meno (se non si è abbastanza bravi nel marketing)
  • Bisogna essere costantemente alla ricerca di nuovi clienti e nuovo lavoro
  • Bisogna gestire la propria contabilità

Leggi anche gli articoli originali: 1 e 2

18/04/12

6 Modi per ridurre lo Stress

Lo stress lavorativo è certamente inevitabile, ma esistono degli accorgimenti in grado di ridurne il livello. Lo stress prolungato può portare a disturbi fisici più o meno gravi, come mal di testa, tensioni e dolori muscolari, affaticamento, mal di schiena e di stomaco, insonnia, ansia, cali di concentrazione e attenzione, irritabilità, depressione ecc ecc.
Meglio quindi non sottovalutarlo e prendere provvedimenti prima di giungere alla saturazione!

Come fare dunque a tenerlo a bada? Di seguito alcune tecniche:

  • Crearsi un’oasi: nel mondo odierno si lavora, o quanto meno si è reperibili, 24 ore al giorno x 7 giorni! E ciò sicuramente genera una grossa quantità di stress. Una buona abitudine per esempio è quella di spegnere il telefono (almeno) un’ora prima di andare a letto e riaccenderlo un’ora dopo svegli. Costerà magari un po’ di fatica all’inizio, ma se ne noteranno presto i benefici.
  • Identificare i “punti salienti”: spesso ci capita di aver a che fare con una lista lunghissima di attività da svolgere; un buon modo è quello di ordinarle in base alla difficoltà e/o all’importanza ed affrontare prima, e quindi archiviare, le più facili e importanti. Spesse volte si può ottenere l’80% dei propri obiettivi facendo il 20% del lavoro! Con un conseguente alleggerimento generale, anche in termini di stress.
  • Rinegoziare il proprio carico di lavoro: molte volte il lavoro ci viene imposto dal nostro capo o dai nostri clienti e le aspettative nei nostri confronti rischiano di essere davvero troppo alte. Una buona dose di “realismo” in termini di tempo e risorse a propria disposizione è ciò che deve, eventualmente, farci sacrificare del lavoro.
  • Spegnere le news: le notizie sono spesso portatrici di emozioni negative (rabbia, paura, ansia, frustrazione). Pensare di potersi distrare sul lavoro (o anche dopo) seguendo le news è un errore: questo tipo di attività non è in grado di fornire distrazioni nemmeno momentanee. Meglio lasciar perdere…
  • Disconnettersi dall’incontrollabile: sfortunatamente non siamo in grado di controllare tutto. Ci sono eventi come l’economia, il traffico, la politica, le emozioni degli altri, le decisioni dei clienti, ecc. che sono totalmente fuori dal nostro controllo! E se è sensato, analizzarli di tanto in tanto per essere preparati a gestirli, è di sicuro un non senso, oltre che un grande spreco di energie, preoccuparsene di continuo!
  • Evitare le persone stressate: quando siamo stressati non c’è nulla di più dannoso che frequentare altre persone stressate! Purtroppo lo stress e l’ansia tendono a trasmettersi a macchia d’olio e finchè non stiamo perfettamente bene è decisamente meglio evitare certe persone. Anche la sensazione di calma e serenità tende a trasmettersi per fortuna una volta che si è consolidata; pertanto si potrà anche tornare alle solite frequentazioni nel seguito, una volta debellato lo stress.

Leggi anche l’articolo originale.

04/04/12

Lavorare in multitasking

I ritmi lavorativi di oggi e l’eccesso di tecnologia ci costringono a lavorare sempre più in multitasking, ovvero ad occuparci di più cose allo stesso tempo. Ora, anche se si è allenati, questo approccio alla lunga si può rivelare poco produttivo, quando non dannoso per l’organismo stesso.

Controllare e-mail, chat, news, smartphones, gestire informazioni, ricevere telefonate, o più in generale essere sempre reperibili sono cose ormai comuni che però finiscono col distoglierci di continuo dall’attività principale, con un conseguente sovraccarico per il cervello e un calo generale dell’attenzione…

L’ideale, specialmente per tutti i lavori che richiedono una certa intensità cerebrale, sarebbe quello di potersi dedicare ad un compito specifico per volta, dedicando il giusto tempo e la giusta intensità e quindi prendersi delle pause rigeneranti tra i vari incarichi di lavoro.

Dal punto di vista del manager è possibile a tal proposito:

  • Mantenere una certa disciplina nei meeting: orario preciso di inizio e fine, abbastanza corti da non invogliare alle distrazioni, ben focalizzati
  • Non richiedere alle persone la disponibilità continua: questo per consentire a ciascuno di dedicarsi alle proprie priorità lavorative, senza interruzioni. Può essere utile “spegnere” la mail in certi momenti della giornata, le urgenze si possono gestire con una chiamata se necessario
  • Incoraggiare le pause: offrire delle attività (passeggiate, yoga, meditazione) e luogi adatti al relax in modo che la gente possa ritemprarsi adeguatamente

Per quanto riguarda se stessi invece è bene imparare a sapersi regolare, ad esempio è sicuramente utile:

  • Fare le cose più importanti al mattino, dedicando 60-90 minuti ininterrotti di concentrazione, evitando le distrazioni al più possibile, preferibilmente in un ambiente isolato. Successivamente dedicare qualche istante di pausa al completo relax
  • Prendersi regolarmente il tempo di pianificare a lungo termine: ciò evita di dover gestire tutto come “urgenze” continue; possibilmente andrebbe fatto in un luogo tranquillo e idoneo
  • Prendersi regolarmente dei “veri” periodi di vacanza: oltre alle vacanza vere e proprie, bastano anche pochi giorni da attaccare ad un week-end, ma con regolarità.

Il principio base è che, quando si lavora, lo si fa con la massima concentrazione e quando si prendono dei periodi di pausa (o delle vacanze) siano delle vere pause! Ne guadagneranno la produttività e la salute! 🙂

Leggi anche l’articolo originale.

05/01/12

Le grandi aziende perdono i migliori talenti

Sembra un fatto abbastanza comune che le grandi aziende (anche di informatica) tendano a perdere i proprio migliori talenti. E questo accade, spesso, anche in Italia. In un contesto più generale, salvo poche eccezioni (Google ad esempio) sembra davvero che le grandi aziende non risultino poi così attraenti per gli individui “di talento”.

Un articolo di Forbes, cerca di riassumerne, i principali motivi:

  1. Eccessiva burocrazia delle grandi aziende
  2. Impossibilità di trovare progetti interessanti, che stimolino la passione delle persone di talento
  3. Scarsità di revisioni annuali (il capo è veramente interessato al mio futuro?)
  4. Nessuna discussione riguardo a possibili sviluppi della carriera (cosa faremo nei prossimi 5 anni?)
  5. Priorità strategiche (esistono incubatori per talenti?)
  6. Mancanza di responsabilità (i talenti richiedono responsabilità da parte degli altri!)
  7. I talenti amano gli altri talenti quindi, se si desidera mantenere le persone migliori, assicurarsi che siano circondati da altre persone valide
  8. Mancanza di una Vision chiara dell’organizzazione (i talenti hanno voce in capitolo?)
  9. Mancanza di apertura mentale (l’azienza sa ascoltare il punto di vista degli altri?)
  10. Chi è il boss? Se alcune persone lasciano l’azienda, può valere la pena di chiederselo…

Leggi anche l’articolo originale.

Facebook
LinkedIn
error: