Blog | Management

04/04/12

Lavorare in multitasking

I ritmi lavorativi di oggi e l’eccesso di tecnologia ci costringono a lavorare sempre più in multitasking, ovvero ad occuparci di più cose allo stesso tempo. Ora, anche se si è allenati, questo approccio alla lunga si può rivelare poco produttivo, quando non dannoso per l’organismo stesso.

Controllare e-mail, chat, news, smartphones, gestire informazioni, ricevere telefonate, o più in generale essere sempre reperibili sono cose ormai comuni che però finiscono col distoglierci di continuo dall’attività principale, con un conseguente sovraccarico per il cervello e un calo generale dell’attenzione…

L’ideale, specialmente per tutti i lavori che richiedono una certa intensità cerebrale, sarebbe quello di potersi dedicare ad un compito specifico per volta, dedicando il giusto tempo e la giusta intensità e quindi prendersi delle pause rigeneranti tra i vari incarichi di lavoro.

Dal punto di vista del manager è possibile a tal proposito:

  • Mantenere una certa disciplina nei meeting: orario preciso di inizio e fine, abbastanza corti da non invogliare alle distrazioni, ben focalizzati
  • Non richiedere alle persone la disponibilità continua: questo per consentire a ciascuno di dedicarsi alle proprie priorità lavorative, senza interruzioni. Può essere utile “spegnere” la mail in certi momenti della giornata, le urgenze si possono gestire con una chiamata se necessario
  • Incoraggiare le pause: offrire delle attività (passeggiate, yoga, meditazione) e luogi adatti al relax in modo che la gente possa ritemprarsi adeguatamente

Per quanto riguarda se stessi invece è bene imparare a sapersi regolare, ad esempio è sicuramente utile:

  • Fare le cose più importanti al mattino, dedicando 60-90 minuti ininterrotti di concentrazione, evitando le distrazioni al più possibile, preferibilmente in un ambiente isolato. Successivamente dedicare qualche istante di pausa al completo relax
  • Prendersi regolarmente il tempo di pianificare a lungo termine: ciò evita di dover gestire tutto come “urgenze” continue; possibilmente andrebbe fatto in un luogo tranquillo e idoneo
  • Prendersi regolarmente dei “veri” periodi di vacanza: oltre alle vacanza vere e proprie, bastano anche pochi giorni da attaccare ad un week-end, ma con regolarità.

Il principio base è che, quando si lavora, lo si fa con la massima concentrazione e quando si prendono dei periodi di pausa (o delle vacanze) siano delle vere pause! Ne guadagneranno la produttività e la salute! 🙂

Leggi anche l’articolo originale.

05/01/12

Le grandi aziende perdono i migliori talenti

Sembra un fatto abbastanza comune che le grandi aziende (anche di informatica) tendano a perdere i proprio migliori talenti. E questo accade, spesso, anche in Italia. In un contesto più generale, salvo poche eccezioni (Google ad esempio) sembra davvero che le grandi aziende non risultino poi così attraenti per gli individui “di talento”.

Un articolo di Forbes, cerca di riassumerne, i principali motivi:

  1. Eccessiva burocrazia delle grandi aziende
  2. Impossibilità di trovare progetti interessanti, che stimolino la passione delle persone di talento
  3. Scarsità di revisioni annuali (il capo è veramente interessato al mio futuro?)
  4. Nessuna discussione riguardo a possibili sviluppi della carriera (cosa faremo nei prossimi 5 anni?)
  5. Priorità strategiche (esistono incubatori per talenti?)
  6. Mancanza di responsabilità (i talenti richiedono responsabilità da parte degli altri!)
  7. I talenti amano gli altri talenti quindi, se si desidera mantenere le persone migliori, assicurarsi che siano circondati da altre persone valide
  8. Mancanza di una Vision chiara dell’organizzazione (i talenti hanno voce in capitolo?)
  9. Mancanza di apertura mentale (l’azienza sa ascoltare il punto di vista degli altri?)
  10. Chi è il boss? Se alcune persone lasciano l’azienda, può valere la pena di chiederselo…

Leggi anche l’articolo originale.

06/07/10

Il costo di un sito web: sviluppatore vs cliente

Argomento dolente! Anche quando si realizzano dei siti o dei portali web di qualità, è sempre estremamente difficile farsi riconoscere dal cliente il giusto prezzo. Non si capisce per quale ragione, ma la realizzazione di un sito web (parlo sempre di lavori di una certa qualità, ovviamente) difficilmente viene percepita dal cliente come un vero lavoro.

Io sono solito dire che la realizzazione di un sito web equivale più o meno al “lavoro di un sarto” che cuce per il cliente un “vestito su misura” e non alla vendita di prodotti da discount (senza nulla togliere a questi ultimi, ma qui serve un efficacie paragone!). Ogni sito web realizzato dovrebbe rispecchiare appieno la nostra immagine aziendale o personale e come tale è in pratica il nostro biglietto da visita sul web, o il passaporto per la nostra identità virtuale.
E questo vale a maggior ragione se il sito in questione offre anche servizi, come ad esempio un catalogo prodotti per il commercio elettronico. Nessuno di noi vorrebbe avere un’immagine che poco lo rappresenti o, peggio, brutta o carente o magari scopiazzata da qualcun altro!

E per raggiungere questo obiettivo è chiaro che serve un certo lavoro di mani (e teste) esperte! E che quindi, come tale, va corrisposto con un adeguato compenso economico. Lavoro, per inciso, che non termina quasi mai con la realizzazione e la messa in opera del sito: il cliente va seguito ed accompagnato nel suo percorso sul web anche e soprattutto dopo, una volta che il sito è effettivamente on-line…

Leggi anche l’articolo originale.

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